IN SUA FAVELLA

"Nella sua propria lingua"

Il titolo trecentesco dato a questo giornaletto vuole essere una provocazione sia per i "puristi", che si scandalizzano per le -k- nei messaggini, sia nei confronti degli "anglofili", nel senso della lingua. Contro l'uso eccessivo, e talvolta offensivo, di termini stranieri, soprattutto inglesi; contro i luoghi comuni che abbiamo sulla nostra stessa lingua.

Ovviamente la lingua italiana è ancora una lingua di prestigio, studiata (poco) in tutto il mondo, ma l'andazzo comincia a diventare pericoloso; specie nei linguaggi tecnico-scientifici, ma anche nella lingua di tutti i giorni. Non è strano sentire una frase come "cerca col mouse sul desktop il file, aspetta l'upload, clicca su play, e voilà"; al limite della lingua creola. Sapreste dire la stessa frase usando solo parole italiane? Ma il problema ci sembra l'uso di "ke" "6" e "cmq".

L'esperimento è di creare un archivio in rete di argomenti attuali ma narrati in una proposta di italiano "possibile", in cui le varie parole sono italianizzate, nei limiti della ragionevolezza. Per esempio troverete scritto, invece di home page, "prima pagina"; ma non si evita il verbo cliccare. Per dimostrare nei fatti che non è affatto difficile italianizzare il nostro lessico, in qualsiasi campo.

L'intento, giorno per giorno, è quello di indagare sul legame tra l'evolvere della lingua e l'evolvere della società; e da questo punto di vista è svolta la nostra ricerca (e critica) di neologismi e nuovi modi di dire, sopratutto ma non solo, legati al linguaggio della politica e dei giornali. Non saranno d'altronde risparmiati termini dell'informatica, dell'economia, e persino della letteratura....

Il tutto attraverso uno sguardo molto personale, appassionato, opinabile ...

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